Del lenzuolo di Clelia Marchi ti ho già parlato; oggi, per il numero 25 di Mnemosine niente parole a Tratto Pen ma solo aria, l’aria che ricama geografie di terre e di vento sul bucato steso ad asciugare all’aperto.
La sera della domenica, però, nelle lenzuola pulite, il sonno è una delizia perché sprofondo nella notte sentendo addosso quel profumo di vasto continente di cui la stoffa stesa si è impregnata all’aria aperta durante il giorno, e quando il mio viso si posa sul lenzuolo e ho spento la luce sul comodino, mi sembra di respirare le immensità prussiane, russe, manciù, mongole e siberiane, tutte cucite insieme e imprigionate per la mia gioia egoistica. Non sento più soltanto un odore di biancheria lavata, pulita, ma quello di una geografia di terra e di vento...
Philippe Claudel, Profumi. Inventario sentimentale di una vita, trad. Francesco Bruno, Ponte alle Grazie, 2012
In effetti mi manca una terrazza grande per stendere le lenzuola, e respirare le storie che vi rimarrebbero impigliate.

Ti ricordi?
Se anche tu ami perderti nelle suggestioni olfattive dai un'occhiata a Ti ricordi? Un diario creativo per viaggiare nella tua memoria e collezionare momenti felici: troverai esercizi e digressioni ispirate alle parole di Claudel (e non solo).