Pierre Bonnard - Finestra aperta sulla Senna a Vernonnet (1912)

En plein air. Giardini e pittori

Un'idea per quando potremo tornare a viaggiare in libertà: il celebrato giardino di Claude Monet a Giverny e quello meno noto ma di grande fascino di Pierre Bonnard a Vernonnet.

Uno dei più noti è senz’altro quello di Claude Monet a Giverny, in Normandia, con il suo ponticello giapponese, il glicine e le ninfee protagoniste di oltre 250 dipinti tra i quali la serie dell’Orangerie. Monet si trasferì a Giverny nel 1883 (undici anni dopo aver sconvolto il mondo dell’arte con il suo Impression, soleil levant), e vi rimase fino alla morte, nel 1926.

Meno celebrato è invece il giardino di Pierre Bonnard a Vernonnet, che da Giverny dista pochi chilometri. Autore di quadri tra i più riprodotti della storia della pittura, liquidato dagli snob come il pittore della felicità, Bonnard fece del rifugio di Vernonnet, una piccola casa su palafitte acquistata nel 1912, il luogo privilegiato per dipingere la luce. Anche grazie ai consigli del più anziano vicino di casa, assiduamente frequentato.

Visita al giardino di Pierre Bonnard a Vernonnet con Ann Dumas, curatrice della Royal Academy of Arts di Londra.

Ciò che tiene sveglio il mio cuore è il silenzio colorato.

Mnemosine, la scatola dei ricordi

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